In geografia, con particolare riguardo alla cartografia, la curva di livello, detta anche isoipsa (dal greco isos=uguale e hypsos=alto), è quella curva che unisce punti ad egual quota, ovvero uguale distanza verticale dal piano di riferimento al quale è stato attribuito quota zero (generalmente il livello medio del mare).
Esse vengono adottate per rappresentare l'altimetria in una superficie piana, com' è quella di un foglio. L'uso delle isoipse è uno dei metodi usati in cartografia per rappresentare le tre dimensioni su un foglio bidimensionale, consentendo di farsi un'idea della morfologia del territorio.
La differenza di quota tra due isoipse adiacenti è detta equidistanza. Le isoipse che vengono tracciate con tratto più marcato sono dette direttrici (con equidistanza maggiore), mentre quelle con tratto più sottile (e più numerose) sono dette ordinarie. Talora vengono riportate anche isoipse tratteggiate, aventi equidistanza ancora minore, dette ausiliarie.
Nelle carte topografiche dell'IGM a scala 1:25.000 le isoipse hanno colore marrone ed equidistanza di 100 m, 25 m e 5 m rispettivamente per le isoipse direttrici, ordinarie ed ausiliarie. In questo tipo di carte sulle isoipse non sono riportati i valori delle quote (se non nelle tavolette al confine con le altre nazioni) che devono essere ricavati analizzando i punti quotati vicini.
Le carte topografiche moderne, dotate della simbologia delle isoipse, forniscono un supporto per la compilazione di molteplici carte tematiche, quali ad esempio le carte geologiche, ove compaiono altri dati quali gli affioramenti rocciosi, faglie, pieghe, ecc.
Il colore delle isoipse, l'equidistanza e la presenza o meno del valore della quota varia in base al tipo di carta (topografica, corografica, ecc.), il tipo di utilizzo (militare, turistico, ecc.) e all'ente cartografico che produce le carte.
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In termodinamica una trasformazione isobara (o semplicemente isobara) è una trasformazione termodinamica dello stato di un sistema fisico durante la quale la pressione rimane costante.
Isobara di un gas perfetto [modifica]
Processo isobaroLa trasformazione isobara di un gas perfetto è descritta dalla prima legge di Gay-Lussac:
che, in un diagramma pressione-volume, è rappresentata da un segmento parallelo all'asse dei volumi.
Se ora si considera una trasformazione isobara reversibile finita di un gas perfetto tra due stati alle temperature e , e supponendo che questo intervallo di temperatura il calore molare si possa considerare costante, dalla definizione si ottiene:
Inoltre da dL = pdV e dall'equazione di stato dei gas perfetti si ottiene:
Dalla definizione di entropia:
,
nel caso di una trasformazione isobara di un gas perfetto si ottiene:
da cui si vede che l'entropia aumenta per un riscaldamento (espansione).
Coefficiente di compressibilità isobarica [modifica]
Il coefficiente di compressibilità isobarica[1] rappresenta il rapporto fra la variazione di volume di un elemento infinitesimo, sottoposto ad una variazione di temperatura a pressione costante, e il valore di volume precedente la variazione di temperatura. In formule:
dove V è il volume dell'elemento infinitesimo considerato, T è la temperatura; è la derivata parziale del volume specifico rispetto alla temperatura a pressione costante.
In termodinamica si definiscono isobare anche le linee che uniscono punti di uguale pressione, ovvero la rappresentazione di due o più condizioni caratterizzate da avere la stessa pressione.
Le isobare sono dunque delle linee che agevolano la lettura delle trasformazioni termodinamiche in vari tipi di diagrammi. Ad esempio, nel piano di Clapeyron, le isobare sono linee orizzontali, mentre in quello entropico sono linee a pendenza crescente.
In meteorologia le isobare sono linee ideali che sulle carte meteorologiche uniscono i punti con uguale pressione atmosferica al livello del mare.
Le isobare sono importanti per stabilire le zone di alte o di basse pressioni sul globo terrestre, dette rispettivamente anticicloni e cicloni o depressioni, la direzione dei venti, quasi parallela ad esse, ma con una leggera inclinazione tendente dalle zone anticicloniche a quelle cicloniche, e la loro intensità, tanto maggiore quanto più le isobare sono ravvicinate fra loro. Legato alla distanza tra le isobare è il gradiente barico